Saverio Muratori

BIOGRAFIA

1910, 31 agosto - Saverio Muratori nasce a Modena
1928 - si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura di Roma
1933 - consegue la laurea in Architettura
1933/34 - lavora presso lo studio di Alberto Calza Bini a Roma
1935/39 - svolge attività progettuale in collaborazione con Francesco Fariello e Ludovico Quaroni
1938 - pubblica il saggio il Movimento architettonico moderno in Svezia su "Architettura"
1942 - è abilitato alla libera docenza in Composizione Architettonica e Urbanistica
1944/45 - collabora nel corso di Caratteri Distributivi degli Edifici di Enrico Calandra presso la Facoltà di Architettura di Roma
1944 - scrive il saggio Storia e critica dell'Architettura contemporanea
1946 - scrive Saggi di critica e di metodo nello studio dell'architettura
1948/53 - elabora una serie di progetti per l'INA-Casa in collaborazione con Mario De Renzi
1950 - Pubblica il saggio Vita e storia delle città su 'Rassegna critica di Architettura'
1950/54 - è professore straordinario presso la cattedra di Caratteri distributivi degli edifici Nell'Istituto Universitario di Archhitettura di Venezia
1952 - riceve il Premio Einaudi per l'Architettura
1954/73 - è professore ordinario presso la cattedra di Composizione Architettonica della Facoltà di Architettura di Roma
1954/58 - è membro del comitato di Elaborazione Tecnica (C.E.T.) per il Nuovo Piano Regolatore di Roma
1959 - pubblica studi per un'operante storia urbana di Venezia
1963 - pubblica il testo Architettura e civiltà in crisi ne Studi per un'operante storia urbana di Roma
1967 - pubblica il testo Civiltà e territorio
1973, 17 ottobre - muore a Roma

OPERE

1931/35 Casa dello Studente presso la città universitaria di Roma
1933
Progetto di concorso per la Stazione di S. Maria Novella a Firenze
1934
Progetto di concorso per il Palazzo del Littorio
1934 Progetto di concorso
per la Colonia Marina "XXVIII Ottobre" al Lido di Roma
1934 Progetto di
concorso per la sede della Vice-Questura al quartiere Aventino a Roma
1935
Progetto di concorso per il nuovo fabbricato viaggiatori della stazione S.Lucia
di Venezia
1935 Progetto di concorso per l'Auditorium a Porta Capena in
Roma
1936 Progetto di concorso per il Piano Regolatore di Aprilia
1936
Progetto di concorso per la Sede della Pretura unificata di Roma
1936
Progetto di concorso per la Sede della Prefettura e della Questura di
Livorno
1937 Concorso per progetti tipo di edifici
politico-doganali-turistici su valichi alpini
1937 Progetti di concorso di I
e II grado per il Palazzo dei Ricevimenti e Congressi dell'E42 a Roma
1937/38
Piazza Imperiale dell'E42
1939 Progetto di concorso per il Palazzo di Città a
Fiume e sistemazione urbanistica di Piazza Dante
1939 Progetto di concorso
per gli edifici rappresentatividella Città Penitenziaria di Roma
1939/42
Piano Regolatore del nuovo Centro Operiaio di Cortighiana in Sardegna e progetto
della Piazza
1941 Progetto per il Nuovo Istituto Femminile dell'OPera
Nazionale per i Figli degli Aviatori nel Parco di Villa Stuart a Roma
1945
Progetto di concorso per la sistemazione della Piazza Cairoli a Messina e
collegamento alla Stazione Ferroviaria
1945 Progetto di concorso per il
Cimitero Francese Militare di Roma alla Farnesina
1946 Piano di Ricostruzione
per il Comune di Amaseno (FR)
1947 Chiesa parrocchiale di S. Giovanni al
Catano a Pisa
1947 Piano Regolatore della Borgata S. Basilio in
Roma
1947/49 Palazzina sociale della Coopereativa Ferrovieri a
Roma
1947/49 Piano di Ricostruzione e progetto di sistemazione della Piazza e
del Palazzo Comunale di Cecina (LI)
1948 Progetto di concorso per la Chiesa
parrocchiale di S.Antonio a Recoaro Terme (VI)
1948 Progetto di concorso per
la Chiesa parrocchiale di S.Maria Maggiore a Francavilla Mare (PE)
1948 per
la sistemazione del Quartiere Parioli-Flaminio e dell'accesso a Roma da
nord
1948 Progetto di una Colonia estiva al Lido di Ostia
1948 Progetto di
concorso per il Centro Tramautologico INAIL a Roma
1948/49 Quartiere INA-Casa
"Srella Polare" al Lido di Ostia
1949/50 Progetto di alloggi sociali per i
dipendenti della Soc. Montecatini a Crotone
1949/50 Quartiere INA-Casa "Valco
San Paolo" a Roma
1949/50 Quartiere INA-Casa "Tuscolano II" in Roma
1950
Progetto per la sistemazione urbanistica del Quartiere INA-Casae IACP a
Roma
1950/53 Progetti di concorso di I e II grado per l'Audotirium
dell'Accademia Nazionale di S.Cecilia in via Flaminia a Roma
1952/57 Palazzo
per la nuova sede degli Uffici ENPAS a Bologna
1953 Progetto di concorso per
il Quartiere INA-Casa "La Loggetta" a Napoli
1954 Progetto di concorso per il
fabbricato viaggiatori della Stazione Centrale di Napoli a piazza
Garibaldi
1954/58 Revisioni del Piano Regolatore Generale di Roma
1954/70
Progetto della Chiesa e Casa parrocchiale dell'Assunzione di Maria Santissima al
quartiere Tuscolano in Roma e realizzazione della cripta
1955/58 Palazzo per
la sede centrale della Democrazia Cristiana all'EUR, Roma
1956 Progetto per
il Quartiere INA-Casa alla Magliana a Roma
1957 Progetto per l'espansione
urbanistica del Quartiere INA-Casa alla Magliana a Roma
1959 Progetti di
concorso per il nuovo quartiere CEP alle Barene di San Giuliano a Mestre
1967
Concorso per i nuovi edifici della Camera dei Deputati in Roma

ANALISI DI ALCUNI PROGETTI

Progetto urbanistico di Cortoghiana (Cagliari) in Sardegna 1939

Nel 1939 venne delineato dall’Acai (Azienda carboni italiani) un secondo programma di sfruttamento del bacino carbonifero del Sulcis, che solo l’anno precedente aveva portato all’inaugurazione della città di Carbonia nei pressi dei pozzi carboniferi sulcitani. Contemporaneamente, infatti, il governo aveva annunciato l’intenzione di far salire la produzione di carbone sardo da uno a cinque milioni di tonnellate annue in vista degli sforzi bellici e dunque si rese necessario l’allestimento di nuovi alloggi per le migliaia di operai impegnati nella produzione. Fu dunque subito individuata a circa 10 km a nord di Carbonia l’area in cui sarebbe sorto il nuovo insediamento, il cui progetto fu affidato all’architetto romano Saverio Muratori.
Il centro mantiene ancora oggi la sua struttura originaria d’impianto razionalista, molto semplice, imperniata su un rettifilo principale su cui si innestano vie secondarie perfettamente perpendicolari. Al principio di questo asse portante, nei pressi dell’ingresso orientale della città, di fronte all’albergo operaio, è situata una prima piazza, mentre la più importante, Piazza Venezia, a carattere rappresentativo, occupa l’estremità opposta del rettifilo. I volumi della piazza e dell’intero paese sono improntati ad una geometria assoluta di stampo razionalistico, con una lunga sequenza di portici architravati al pianoterra. Assai ricercato è il contrasto nell’uso dei materiali, per cui murature semplici intonacate si alternano a pannelli in trachite rosa impiegati soprattutto per i rivestimenti dei pilastri dei portici.


Cortoghiana, il lungo porticato di via Roma

Cortoghiana

Cortoghiana

Chiesa di San Giovanni al Gatano Pisa 1947


" Tra gli organismi di eccezionale impegno l'unico forse che il nostro tempo esige e attui fuori di qualunque retorica, ma per vitale e sociale esigenza, è la chiesa. La chiesa che, per semplice che sia la sua concezione, non si realizzerà compiutamente se non nel quadro di una viva e attuale strutturalità, rispondendo in ciò al suo stesso compito pratico e morale. Questa sua alta spiritualità, non meno della sua indispensabile strutturalità, fanno della chiesa il tema principe di tutta l'architettura, perchè in essa l'organismo strutturale e spaziale si manifesta esemplarmente come la via maestra all'espressione architettonica. Essa si presenta come una possibile grande esperienza atta a superare il dualismo tra visione oggettiva e ricerca soggettiva. Il rapporto che intercorre tra l'architettura religiosa e la tecnica, è un rapporto di struttura, che diventa tutto ordine spirituale. Struttura dunque spirituale ed espressiva.
All'architettura del nostro tempo non è indispensabile il ferro e il cemento armato, ma lo spirito che anima quelle strutture".


Chiesa di San Giovanni al Gatano Pisa Prospetto frontale

Chiesa di San Giovanni al Gatano Pisa navata centrale

Progetto INA-Casa al Tuscolano II Roma

Il quartiere Tuscolano, realizzato in tre fasi tra il 1950-54, si sviluppa su un'area pianeggiante tra la via Tuscolana e l'area archeologica del Parco degli Aquedotti (Roma orientale). La prima fase è portata a termine senza un piano urbanistico riconoscibile e si distribuiscono edifici per la maggior parte in linea. La II e la III fase appaiono invece più qualificate per l'originalità del disegno urbano.
Nel progetto del TUSCOLANO II, De renzi e Muratori, all'epoca maestri indiscussi della ricerca tipologica, sviluppano l'esperienza già maturata nel quartiere del Valco San Paolo, pervenendo però ad un asoluzione più nuova, sia per la varietà dei tipi edilizi sia per la libertà con cui gli edifici vengono disposti.
Guingendo dalla via Tuscolana, si impone, l'edificio progettato dai due architetti. Il blocco di alloggi in linea, a 7 livelli e a pianta a V, appare rivestito in cortina laterizia, nonchè fortemente ritmato da snelli pilastri rastremati e da cornici marcapiano a leggero rilievo. Nelle specchiature della griglia viene ospitato e ripetuto, il binomio finestra/balcone.
Si evidenzia il muro laterale, interamente cieco e rivestito di mattoni, segnato da cornici marcapiano finemente lavorate.
L'altro edificio progettato dai due è costituito da una sequenza di unità abitative in linea a 5 livelli, che si snodano a modellare la spina dorsale del quartiere.
Sul fiano coccidentale vi sono 5 torri di cui due progettate da Muratori. Mostrano un compatto volume quadrato e si elevano su 9 livelli, contengono due appartamenti per piano, disposti simmetricamente rispetto ai collegamenti verticali.


Vista aerea del Tuscolano II

Tuscolano II Edificio a V in Largo Spartaco Roma

Palazzo della sede del Partito della Democrazia Cristiana EUR Roma 1955

"L'ambiente romano è tra tutti gli ambienti italiani il più saldo e monumentale, caratterizzato da tessuti chiusi, strutture pesanti a scatole parietali murarie solide e compatte, che inglobano gli orizzontamenti dei solai elastici anzichè esserne intercettate piano per piano. Tuttavia non è datto che Roma non tolleri anche strutture elastiche e anche abbastanza leggere. Certo ciò che tollera male sono le strutture diafane e a traliccio; e si può stare sicuri che finirà, prima o poi, per cancellarle, assorbirle e trasformarle, come ha già fatto con le strutture gotiche scomparse a Roma, si può dire, senza lasciare traccia".

Cit. da "Saverio Muratori. Il pensiero e l'opera".
L' edificio sorge in Piazza Don Luigi Sturzo fu realizzato negli anni 1955-1958 a seguito della partecipazione ad un concorso ad inviti nel quale risultò vincitore a pari merito. Fu, successivamente, bandito un altro concorso tra i due concorrenti, risultando vincitore il Muratori.Il suo programma “d'innesto delle forme della tradizione sugli schemi del movimento moderno”, volgeva ad un recupero lessicale dei valori storico ambientale. Ed è proprio sotto tale aspetto che risulta realizzato il palazzo della sede della Democrazia Cristiana. Altra espressione di tale tendenza riscontrata nelle opere di Muratori, può trovarsi nei progetti da questi ideati e realizzati negli edifici dell'auditorium di Roma (1951) e nel progetto per un quartiere residenziale a Mestre (1960). Il fabbricato, a pianta chiusa con cortile centrale, è ubicato in una zona eccentrica ma di pregio della città, a breve distanza dal palazzo della Civiltà e del Lavoro, nel cuore dell'EUR. Il quartiere dell' EUR (Esposizione Universale Roma) fu iniziato nel 1931 per l'esposizione del 1942 e terminato negli anni '60 per le Olimpiadi di Roma. Attualmente si caratterizza per essere l'unico centro direzionale alternativo del Centro Storico. Nel corso della sua storia, l'EUR si è imposto nel territorio con una funzione più ampia rispetto a quella per la quale era stato progettato, di fatto ha una funzione semicentrale nel tessuto della città, proprio perchè riesce ad essere punto di contatto e di scambio tra Roma e le sue zone di espansioni.
L'edificio della Democrazione Cristiana, architettonicamente si impone come una costruzione fortemente caratterizzata con l'ampia gradinata e con uno splendido porticato che costeggia l'intero palazzo.La sua strutturazione interna ne fa un organismo in cui la buona funzionalità, come grande ufficio amministrativo- rappresentativo di tipo unitario, si accompagna però ad un basso grado di sfruttamento delle superfici, per la presenza di ampi spazi usati come disimpegni.Il lato principale è su piazza Luigi Sturzo (ingresso di rappresentanza) con accesso dal portico di cui è dotato il compendio; i due lati secondari hanno affaccio su via dell'Urbanistica e Viale dell'Astronomia.Il fabbricato si articola su cinque piani fuori terra, oltre il piano terreno, e comprende due piani interrati di cui il primo utilizzabile ad archivi ed uffici ed il secondo ad autorimessa.
Questo edificio costituisce dunque lo sviluppo del pensiero muratoriano sull'organismo architettonico e civile, sperimentato nella realtà storico-ciclica della città di Roma.


Palazzo della Democrazia Cristiana - Piazza Don Luigi Sturzo - EUR Roma Prospetto esterno

Palazzo della Democrazia Cristiana - Piazza Don Luigi Sturzo - EUR Roma Particolare della corte interna

Vista aerea della sede della Democrazia Cristiana EUR Roma

Sede ex ENPAS a Bologna 1957

La sede ENPAS è l'unica opera realizzata a Bologna da Muratori che la progettò nel 1956-57, ed è una tipica espressione dell'architettura dell' immediato dopoguerra. Con accurata sapienza costruttiva il progettista ricerca il recupero di valori materici, cromatici e ambientali della "tradizione locale", tipici dei suoi studi di quegli anni.

" Lo studio del carattere ambientale delle strutture, in stretta connessione col carattere del tessuto urbano, è stato uno degli studi fondamentali condotto dalla nostra scuola, e si deve a questi studi, se una nuova luce di comprensione per il carattere precipuo del nostro ambiente urbano e delle preferenze costruttive ambientali è entrato nella cultura degli architetti, dopo i disorientamenti apportati dalla cultura della crisi".

Sede ex ENPAS Bologna Prospetto laterale

Sede ex ENPAS Bologna

La città: ROMA 1956-1962

" L'esperienza della storia edilizia di Roma ci è stata di grande aiuto nello studio dell'ambiente urbano come condizione tecnica positiva, e ne abbiamo indicato il significato globale. Ma ancora più interessante è stato lo studio di Roma nell'altro aspetto della trattazione: cioè nell'esperimento di progetto, esplicitamente inteso come concreta inserzione e ammagliamento nei tessuti ambientali e condotto parallelamente all'esperimento di lettura critica dei quartieri esistenti. Difatti solo la progettazione, quando cerca di applicare i concetti acquisiti dalla lettura ambientale, può accendere uno scambio dialettico con l'ambiente esistente".

da "Saverio Muratori. Il pensiero e l'opera"

STUDI PER L'ESPANSIONE DEI QUARTIERI INA-CASA ALLA MAGLIANA Roma 1957

Questi progetti mettono in opera una campagna sperimantale minuziosa circa l'impiego di alternativa di materilai, strutture, finiture e modi distributivi diversi sulla base di pochissimi tipi edilizi veramente rispondenti alle esigenze. Oggi i quartieri nel paesaggio si ripresentano alla nostra responsabilità come un'esigenza non solo estetica ma coordinatrice delle funzioni partiche, psicologiche ed etiche, le quali risulteranno tanto più tutelate e agevolate, quanto più essenziale e organica risulterà la forma dell'impianto dell'abitato. La composizione paesistica dunque del nuovo quartiere assume un carattere di grande impegno e deve essere considerata attentamente fino dalla scelta dell'impianto e delle dimensioni dei nuclei del loro tessuto e dei tipi edilizi.

La città: VENEZIA - 1959

Il tema si estende a tutta la graduazione di scala urbanistica, richiesta dall'ampliamento non di un quartiere ma di un'intera città: dal proporzionamento dell'insieme nel paesaggio lagunare, all'articolazione dei quartieri, alla loro struttura nei tessuti, al metro di questi, degli isolati e degli elementi in un ordine tipico di spazi, di percorsi, di tessuti nel quartiere, di quartieri nella città.
Il progetto prevede una città a quartieri disposti a doppia fascai sulle fondamenta dei due bracci opposti dell'estuario aperto gradualmente verso la laguna in vista di Venezia con doppia orditura longitudinale e trasversale di canali costituenti due serie di isole affiancate e di collegamenti sugli assi ortogonali di ciascuna isola, assicurando inoltre la possibilità di isolamento delle singole isole. Questo schema si ispira agli esempi dell'urbanistica veneziana del XVI-XVIII sec., che nella sue estrema fluidità riflette la crescente uniformità della struttura sociale e nella sua ampiezza della dimensione mutata della città.

ROMA: 1962-73

La partecipazione di Saverio Muratori al Comitato di Elaborazione Tecnica contribuì in modo decisivo alla determinazione di un impianto urbanistico rigorosamente geometrico, capace di assorbire nella sua essenzialità lineare l'autentica struttura naturale-storica dell'espansione orientale, impostata sull'asse mediatore della via Casilina.
" Se un ordine organico è presente nei vecchi rioni romani, tale ordine è reperibile anche nei famigerati quartieri dell'Est di Roma. Per la mentalità dei riformatori urbanisti della crisi è veramente inconcepibile e assurdo cercare la coerenza in un complesso di quartieri nati da piani particolareggiati accavallatasi senza regolarità, nella discontinuità di direttive urbanistiche di piani regonatori diversi".

Concorso per le Barene di San Giuliano - Mestre - 1959

E' un progetto che fu motivo di scandalo, questo perchè Muratori presentò tre progetti,proiezione ciascuno di un momento di evoluzione dell'aggregato veneziano, e furono interpretati come tre progetti equivalenti, tra i quali scegliere la soluzione voluta. I tre progetti invece corrispondevano ad un procedimento logico per giungere al terzo: i primi due dovevano dimostrare la modernità della riflessione sul tessuto gotico di calli e corti organizzato secondo una tipologia di casa collettiva veneziana.Il progetto finale e vincitore "Estuario III", pone una grande attenzione alla logica che connette servizi,tessuti e case; i servizi ad esempio sulla laguna aperta si collocano più verso l'interno, mentre sul canale più sul margine sono posti secondo un modulo più dilatato riflettente il sitema modulare dei nuclei parrocchiali della città.Questo progetto, distante solo otto anni dai quartieri INA-Casa, evidenzia il processo di evoluzione e di maturazione compiuto da Muratori.

Quartieri di Centocelle 1962

A dodici anni dai quartieri INA-CASA del 1950, qui i problemi principali sono divenuti la dimensione modulare dell'unità quartiere, la scala e i versi di orditura dell'edilizia. Realizza isolati di case in linea rigiranti, a corpo doppio, e con margini di edilizia a corpo triplo, più densi, in corrispondenza alle nodalità lineari indotte dai percorsi.

Quartiere di Centocelle Roma - vista aerea

La crisi della civiltà

Le difficoltà dell'architettura sono ricollegate da Saverio Muratori a una crisi epocale, "di trapasso da una coscienza intuitiva ad una coscienza concettuale" e inscritte in una complessa costruzione storico-filosofica che risale fino ai primordi della civiltà. Alle perplessità sugli sviluppi dell'architettura moderna, Muratori risponde con l'intransigenza di una regola. La rottura con il passato, l'incomprensione dei fenomeni urbani e ambientali sono errori che egli imputa al Movimento Moderno.Nel corso degli anni cinquanta, le sue indagini sul tessuto urbano di Venezia e di Roma gli permettono di individuare una nozione di tipo edilizio connesso alla dimensione storica del divenire urbano.L'attività didattica di Muratori all'interno dell'università di Roma è fonte di profonde lacerazioni che accuiscono il suo distacco dalle tendenze prevalenti nell'architettura italiana, ma vale a creare una vera e propria scuola, fedele all'insegnamento del maestro, resa più compatta proprio dalla condizione di minoranza.

La scuola 1953-1973

Saverio Muratori, formatosi come docente nella facoltà di architettura dell'Università di Roma, fu chiamato nei primi anni 50 a sostegno di una tradizione didattica già esistente.Pur rispettando l'impegno, intraprese un processo per superare la posizione individualistica e raggiungere un piano di coesistenza dei valori individuali dell'architetto con i termini reali del fare architettonico. Impone il tema unico e sintetico: la cappella in muratura a pianta centrale. I temi sono stati redatti nei corsi di Composizione Architettonica prima del 1962, anno che segna una svolta nella didattica di Muratori. Alcuni di questi sono: lo studio della tipologia edilizia, lo studio dell'edificio specialistico, lo studio dell'ambiente. All'inizio dell'anno accademico 1963-64 la frattura tra l'insegnamento di Saverio Muratori e il resto della Facoltà di Architettura era ormai profonda. In un intervento pubblico sottolineò la preminenza dei valori spontanei naturali su quelli critici, la necessità dei principi metodici, il costante riferimento alle strutture edilizie, la sicurezza della validità del suo metodo e la fiducia nell'architettura.

Il processo dell'autocoscienza

L'intero ciclo della vita di Saverio Muratori procede da un'azione particolare inserita nel concreto ad un pensiero generale versato nella totalità: infatti da una produzione professionale inizialmente conformata ad una critica acquisita, passa ad una coscienza autonoma, ancora sempre inserita nel concreto e quindi giunge alla lettura dell'uomo come processo coscienza-autocoscienza.
Perciò l'attitudine alla mediazione assume per Saverio Muratori un aspetto singolare e significativo nella continua formulazione di numerosi ideogrammmi sintetici dovuti anche alla sua visione architettonica della realtà. Il suo più consueto modello tabellare è sempre costruito sulla duplicità dei termini dell'uomo e dell'ambiente, cioè del soggetto individuale e dell'oggetto naturale; una duplicità che raddoppiata si raffigura nella griglia a quattro quadranti costruiti su assi ortogonali e sulle relative diagonali, che sottolineano i diversi gradi di organicità del processo di acquisizione del reale da parte della coscienza.


Il processo dell'autocoscienza

martedì 27 novembre 2007

IL LAVORO CONTINUA...

Sto inserendo nel blog tutto il materiale che sono riuscita a reperire. Su wikipedia pensavo di concentrarmi solo su alcuni progetti, quelli più significativi e quelli su cui ho trovato più informazioni.